Trieste nascosta – el PEDOCIN
- Scritto il Novembre 22, 2015
- Da rocco
- In Bianco e nero, Trieste da scoprire
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Qualche settimana fa ho partecipato al FAI MARATHON a Trieste. Abbiamo visitato vari posti poco conosciuti della nostra città e tra questi il Bagno alla Lanterna noto come “EL PEDOCIN”. E’ un bagno pubblico molto popolare che ha la caratteristica di essere diviso tra donne e uomini. Io ne sono un utente d’estate ma d’inverno non c’ero mai entrato. Mi ha colpito l’aria tranquilla e pulita che non è riscontrabile quando è aperto alla balneazione. Non essendoci i bagnanti, non c’era il problema di turbare nessuno per cui mi sono divertito a fare qualche scatto in bianco e nero. Ho cercato anche di dare una leggera intonazione azzurrina che ricordasse i colori originali del posto.
- Bagno alla Lanterna – Pedocin – 2015
- Bagno alla Lanterna – Pedocin – 2015
- Bagno alla Lanterna – Pedocin – 2015
- Bagno alla Lanterna – Pedocin – 2015
Laboratorio scenografico del Teatro G. Verdi di Trieste – 2012
- Scritto il Novembre 26, 2014
- Da rocco
- In Reportage, Trieste da scoprire
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Nel 2012 ho avuto la fortuna di poter entrare nel laboratorio scenografico del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, situato nella zona indistriale di Trieste vicino alle Noghere.
Mi si è aperto un mondo che pochi conoscono, fatto da persone che con passione e alta professionalità realizzano le scenografie usate nelle varie rappresentazioni teatrali.
Si parte da un bozzetto del progetto per arrivare alla scenografia completa che poi viene smontata, trasportata e rimontata sul palcoscenico. Un lavoro piuttosto complesso che richiede professionalità e organizzazione.
Come potete vedere dalle immagini ci sono i pittori che lavorano su tele di 18×10 metri, scultori che lavorano il polistirolo, sarte, falegnami e fabbri. Il tutto in un ambiente grandioso e molto colorato.
Questo laboratorio è una risorsa per la città e purtoppo, a causa della crisi e dei relativi dolorosi tagli alla spesa per la cultura, si sta lentamente contraendo e ridimensionando e rischia di scomparire. Sarebbe una grossa perdita per tutta la città.
- Il progetto per “L’amico Friz”
- Tele da 18×10 metri
- I pittori
- I pennelli
- Il magazzino colori
- Gli scultori su polistirolo
- Il fabbro
- …..e i falegnami
I graffiti di cento anni fa
- Scritto il Dicembre 05, 2011
- Da rocco
- In Trieste da scoprire
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Una volta non si chiamavano graffiti: erano studi di decorazione pittorica, opera degli allievi del “Volta”, che si esercitavano nella soffitta della sede storica di via Battisti, direttamente sulle pareti, sulle travi di sostegno e sugli intonaci del soffitto.
Le foto che vi propongo non le vedrete da nessuna parte: le ho scattate in questo ormai fatiscente e degradato locale a testimonianza del lavoro scolastico di una generazione di persone sconosciute o anche illustri (furono allievi o docenti dell’istituto nomi molto noti in città quali Nordio, Scomparini, Dudovich, Wostry, Mascherini….).
Nelle foto si vede il locale com’è ora ed alcuni particolari delle decorazioni; in quelle in bianco e nero si vede l’unica stufa che riscaldava l’enorme locale e gli sportelli dei camini delle singole classi site ai piani più bassi: particolari molto curiosi.