Sicilia!
- Scritto il Dicembre 01, 2016
- Da rocco
- In Reportage
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Da tanti anni volevo visitare la Sicilia ma per vari motivi non ero mai riuscito a concretizzare questo desiderio. Finalmente ci sono riuscito e devo dire che ne è valsa veramente la pena.
Si è trattato di un viaggio organizzato areo+pulman molto ben fatto di una settimana. Siamo partiti da Trapani e sfiorato Palermo. Poi per Piazza Armerina e base a Modica, famosissima per il suo cioccolato.
Da Modica abbiamo visitato in varie giornate Caltagirone, Noto, Scicli e Ragusa per poi, passando da Agrigento, visitare la Valle dei Templi, quindi Marsala ed infine la splendida Erice.
Durante quasi tutto il giro ci sono dei riferimenti alla serie televisiva del Comissario Montalbano di Andrea Camilleri. Gli abitanti di queste località credo debbano molto a questa fiction che ha contribuito non poco allo sviluppo del turismo in questi splendidi luoghi che, fino a qualche anno fa, erano poco conosciuti.
Tempo ottimo, compagnia divertente e cibo anche troppo abbondante! Resta il rammarico di non aver visto tutta l’isola, quindi in un prossimo futuro bisognerà assolutamente colmare questa lacuna.
- Palermo teatro massimo
- Palermo
- Palermo la Cattedrale Santa Vergine Maria Assunta
- Palermo
- Palermo
- Palermo porta nuova
- Palermo
- Palermo
- Palermo Piazza xiii vittime
- Piazza Armerina villa del Casale
- Villa del Casale
- Villa del Casale
- Villa del Casale
- Villa del Casale
- Caltagirone – Scala di Santa Maria del Monte
- Caltagirone
- Caltagirone
- Spiaggia Sampieri – Fornace Penna a punta pisciotto- La mannara-del Comissario Moltalbano
- Fornace Penna
- Fornace Penna
- Spiaggia Sampieri
- Modica – Chiesa madre di San Giorgio
- Modica – Chiesa madre di San Giorgio
- Modica – Duomo-di San Pietro
- Noto – Porta Ferdinandea
- Noto
- Noto
- Noto
- Scicli
- Scicli
- La casa della Marinella di Montalbano
- Il ristorante sulla spiaggia di Montalbano
- Castello di Donna Fugata
- Castello di Donna Fugata
- Castello di Donna Fugata
- Castello di Donna Fugata
- Ragusa Ibla
- Ragusa Ibla
- Ragusa Ibla
- Agrigento – La Valle dei Templi
- Agrigento – La Valle dei Templi
- Agrigento – La Valle dei Templi
- Le serre siciliane
- Pannelli e eolico
- Marsala
- Marsala
- Erice
- Erice Chiesa Madre
- Erice – La pasticceria di Maria Grammatico
- Maria Grammatico
- Erice
Due in bicicletta
- Scritto il Luglio 31, 2016
- Da rocco
- In Reportage
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Quest’anno abbiamo deciso di metterci alla prova, noi ed i nostri vetusti velocipedi, percorrendo, senza aiuti esterni, la parte germanica della pista ciclabile del Danubio: 500 chilometri da Donaueschingen a Regensburg. L’impresa è riuscita bene, non senza qualche spinta a mano su qualche salita più impegnativa, quando la pista si discosta dal letto del fiume e sale sulle colline circostanti (nella foto 10 noi all’ “Oasi del Ciclista” – spazio attrezzato per ciclisti distrutti).
Abbiamo fatto soste più lunghe nelle città più significative, Ulm e Regensburg, più Ingolstadt causa pioggia. Il giro è terminato con il rientro in treno a Donaueschingen ed una successiva deviazione a Tübingen.
La pista si snoda in gran parte in ambienti rurali e boschivi, a tratti davvero molto suggestivi; molto curati i percorsi in vicinanza delle città dove il tracciato entra nei fioriti parchi urbani. Castelli un po’ dappertutto, monasteri e cattedrali imponenti: quella di Ulm ha il campanile più alto del mondo, che si raggiunge quasi fino alla sommità (161 metri di altezza) salendo all’interno delle sottili e vuote guglie dalle quali si può ammirare, oltre che il paesaggio sottostante, anche la splendida architettura gotica della struttura. Ulm è caratterizzata da bellissimi contrasti urbani che accostano edifici antichi a costruzioni ultramoderne in vetro e acciaio.
Molto caratteristiche in paesi e città, le antiche case a graticcio che risalgono anche al ‘400, in massima parte molto ben tenute.
Per limitare il peso, abbiamo portato con noi solo una macchina compatta. Le foto che vi proponiamo rappresentano alcuni dei momenti più significativi di questo viaggio ed alcuni dei monumenti e degli scorci che ci sono più piaciuti. Non è la prima volta che facciamo questa esperienza, perché troviamo che sia molto appagante viaggiare con un’andatura da “slow trip” che consente di godere appieno del paesaggio, sempre confidando nella clemenza del tempo.
Francesca e Giulio
Montagna…una passione
- Scritto il Luglio 26, 2016
- Da rocco
- In Reportage
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Sono un amante della montagna in tutte le stagioni. In estate da anni, appena posso, percorro i meravigliosi sentieri sulle nostre Dolomiti. Sono montagne uniche al mondo e tutti ce le invidiano. Per noi, poterle frequentare ogni volta che lo desideriamo è un grande privilegio, non ce ne dobbiamo dimenticare mai.
Quest’anno, la scorsa settimana, ho potuto fare due gite. Durante la prima, con le mie nipoti Noemi e Sara, abbiamo percorso il Sentiero Bonacossa che attraversa i Cadini di Misurina e arriva alle Tre Cime di Lavaredo. Panorami mozzafiato e sensazioni indescrivibili di spazi sterminati e di libertà.
- Forcella di Misurina – Sentiero Bonacossa
- Rifugio Fonda Savio
- Verso le Tre Cime
- Sentiero Bonacossa
- Dal Monte Campedelle
Il secondo percorso l’ho effettuato con i miei due generi Christian e Alberto. Siamo partiti dal Rifugio Dibona, siamo saliti al Rifugio Giussani dove abbiamo pernottato ed il giorno dopo abbiamo circumnavigato la Tofana di Rozes toccando il famoso Castelletto. Il gruppo delle Tofane è percorso da ferrate anche piuttosto impegnative e da innumerevoli percorsi d’alta quota tutti panoramicamente eccezionali. La parte più interessante però sono le innumerevoli testimonianze della guerra di trincea che si è svolta drammaticamente tra queste cime.
- Il Rifugio Cantore abbandonato
- Rifugio Giussani
- Le Tre Dita
- Sopra la Val Travenanzes
- Reperti bellici
- La Ferrata del Menighel
- Il Castelleto sotto la Tofana di Rozes
- L’ingresso della galeria del Castelletto
- La Marmolada